Ed eccoci all’Ariete, il punto di partenza, l’inizio di ogni cosa. Segno di fuoco, cardinale, anzi segno cardinale per eccellenza perché dà il via a tutta la ruota zodiacale, l’Ariete rappresenta la scintilla, l’atto di forza della gemma che buca la zolla e tira fuori la testa dal lungo letargo invernale. Un atto avventato, senza ponderazione e senza strategia, ma straordinariamente coraggioso e in grado di generare in un solo momento uno scenario completamento nuovo da abitare. Ci vuole Marte, signore del segno, per cominciare tutto. Ci vuole un atto di protagonismo istintivo e assertivo per cominciare la vita.
Energeticamente, questo è il punto in cui si concentra la vitalità più intensa dello zodiaco, l’esplosione della primavera dà forma a una personalità altrettanto vitale, diretta, completamente proiettata verso l’esterno. Iniziativa, passione, competizione, velocità, sono le parole chiave di un segno che vede nell’azione affermativa la sua ragione di essere.
Al solito, per comprendere nel profondo un segno mi piace guardare al suo opposto, in questo caso la Bilancia. Dove lì troviamo ricerca di equilibrio, qui c’è desiderio di vittoria. Lì la stabilità qui il movimento. Nella Bilancia la speculazione, nell’Ariete l’azione. Lì incontriamo l’Altro, qui trionfa I’io. Lì c’è Atene, qui Sparta. Lì regna Venere, qui Marte. Il Marte arietino non è però lo stesso Marte che troviamo nell’altro segno dominato dal pianeta, ossia lo Scorpione. È il Marte che attacca di testa, con la spada e l’armatura, un Marte da prima linea, che si fa subito riconoscere come tale e che infatti sottende anche al mondo della competizione sportiva, che altro non è che una forma socialmente accettata di lotta per la vittoria. Il Marte scorpionico è invece un Marte “plutonizzato”, che sceglie un terreno di battaglia ben più insidioso, quello del conflitto psicologico ed emozionale, focalizzando la sua volontà di dominio su una dimensione più profonda.
In ogni caso, l’Ariete vuole vincere. E vuole farlo adesso. Il suo è un ritmo energetico superiore alla maggioranza degli altri segni, la lentezza lo esaspera, la debolezza lo irrita, i sentimentalismi lo annoiano. Il desiderio di protagonismo lo porta a lanciare continui guanti di sfida, al mondo e a sé stesso, nell’assoluta necessità di scaricare all’esterno la ribollente energia di cui è dotato. Intrappolata al suo interno, essa può dare luogo a corti circuiti esplosivi che incendiano la persona per poi lasciarla svuotata e – temporaneamente – priva di risorse. I famosi colpi di testa arietini altro non sono che il venire meno del controllo delle proprie emozioni, che irrompono senza argini sulla sua scena interiore, come una materia incandescente che non si conosce troppo bene né tanto meno si riesce a canalizzare.
L’Ariete è un Leone ancora giovane, un eroe senza paura ma anche senza esperienza, il più valoroso tra i guerrieri, senza il quale è impossibile vincere la battaglia, battaglia che è guidata però da un comandante che non può ancora essere lui. Spesso, nella relazione affettiva, l’Ariete mette la sua straordinaria forza al servizio di un partner più solido e più strutturato, che ne orienta l’energia e metaforicamente va a rappresentare il bene più alto a cui votare le sue battaglie. Se gli altri valori lo sostengono, nei sentimenti potrà essere quindi leale, protettivo, devoto, pronto a qualsiasi sforzo per difendere la sua donna o la sua famiglia, che diventano il vessillo d’oro inciso sul suo scudo di guerriero e in fondo al suo cuore di puro.
L’interpretazione del tema natale per l’Ariete
L’Ariete non è un segno molto introspettivo, nella sua natura l’azione vince sulla riflessione.
Per questo l’interpretazione del tema natale può essere una vera e propria rivelazione per una persona nata sotto questo segno. Potrà trovare nuovi punti di vista su di sè, risposte a domande che non sapeva di volersi porre, consapevolezze che lo rendono più forte e più stabile. E poi, per un segno così protagonista, parlare di sé è sempre il massimo 🙂