Non puoi dire al fuoco Fermati. Non puoi dire Rallenta né Ascolta. Non puoi dire Rinuncia né Sospira. Non puoi dire Seguimi né Aspettami.
Piuttosto, fatti prendere tu dalla sua energia. Fatti illuminare tu, dalla sua fiamma. Fuoco è forza e movimento. Fuoco è azione e affermazione. Fuoco è fuori, maschio e potere. Fuoco è slancio. Fuoco è lotta, conflitto, vittoria. Fuoco è palpito. Fuoco è adesso.
Questa straordinaria energia si esprime in tre modi diversi nei tre segni di fuoco dello zodiaco: Ariete, Leone e Sagittario. Ognuno di loro incarna una diversa sfumatura dell’elemento che li rende simili nella loro matrice energetica ma molto differenti tra loro. Se, per esempio, è facile coinvolgere Ariete e Sagittario in una domenica sportiva all’aperto, sarà difficile smuovere il pigro Leone dal comfort della sua reggia. Così come sarà difficile tirare dentro l’Ariete a una conferenza su filosofia e potere.
Tutti e tre condividono però questo slancio vitale all’azione, questa insopprimibile energia che brucia, appunto, e che deve essere consumata, scaricata, espulsa fuori da sé senza troppo pensare. C’è in tutti questi segni un forte richiamo all’oggi, al fare per urgenza piuttosto che per pianificazione, per impellere della vita e del desiderio.
I tre segni incarnano tre aspetti del Fuoco, in analogia con il loro essere segni cardinali, fissi e mobili.
Un segno si dice cardinale quando dà inizio a una stagione e mai segno fu più cardinale dell’Ariete che dà il via a tutta la ruota zodiacale stessa. Ebbene il fuoco dell’Ariete è proprio la scintilla, lo scoccare primigenio del fuoco al suo primissimo avvio. È un fuoco esplosivo, che s’accende improvvisamente e senza aiuti esterni. Non ha garanzia di durata nel tempo, non sa quanta legna serve per sopravvivere alla notte ma sa rischiarare il cielo di una vampa potentissima e sfolgorante, coraggiosa e senza paura.
Tutt’altro fuoco quello del Leone, simbolicamente rappresentabile come un grande fuoco stabile e ben ossigenato, impossibile da fiaccare. Le fiamme danzano alte al vento ma questo non può spegnerle perché questo è un fuoco che ha fiducia nei propri mezzi e conosce il suo valore. È il fuoco forte dei falò sulla spiaggia, fatto per illuminare la notte e la vita, nel pieno dell’estate. Siamo nel cuore della stagione estiva, il tempo è stabile, il segno è fisso.
Mobile è il fuoco del segno successivo, il Sagittario, di una stagione, l’autunno, che sta per tramutarsi in inverno. La fiamma non è più ferma e invincibile. Al suo posto, braci roventi, il fuoco azzurro, che si estende nello spazio e resiste al tempo, cova sotto le ceneri, come se mai fosse pago di bruciare. In tutti i segni mobili, quale è il Sagittario, l’elemento si esprime in modo meno esplosivo, in questo caso il fuoco assume una valenza più “metafisica” andando a incontrare la vocazione spirituale che pure caratterizza il Sagittario, segno dell’avventura geografica ma anche della ricerca intellettuale. Questo è il fuoco che rischiara la ricerca di senso oltre che la strada, la fiaccola dell’esploratore.
Il cerchio zodiacale ci insegna ad ogni passo l’assoluta necessità di tutti gli elementi e la legittimità di ogni segno per l’equilibrio dell’universo stesso. Senza Fuoco, il cerchio zodiacale sarebbe privato dei fondamentali valori dell’iniziativa e del coraggio, della forza e della vitalità.
Non a caso, nella ruota zodiacale dopo un segno di fuoco c’è sempre un segno di Terra, a significare il bisogno di portare a compimento l’energia liberata, di portare sulla terra, appunto, le conquiste del fuoco, per costruire il passo successivo e mettere a frutto ciò che la vitalità del fuoco ha acceso (Ariete), reso grande (Leone) o scoperto (Sagittario).