articoli di astrologia

Il Progetto del Sole #1

Comprendere il senso del viaggio personale

Forse perché ho le nebbie di Nettuno così vicine all’Ascendente o forse perché il segno del mio Sole e quello dell’Ascendente viaggiano così quadrati tra loro, ho sempre fatto una gran fatica a focalizzare il mio ruolo nel mondo. Posso dire che lo slancio decisivo verso uno studio più profondo dell’Astrologia lo ebbi proprio mossa da questo dilemma: scoprire quale fosse la mia strada e cosa farne delle mie tante e contraddittorie inclinazioni.

Allora non lo sapevo ma stavo cercando il Progetto del mio Sole. Quella particolare miscela di energie, interessi e talenti che fa la realizzazione della persona, il suo sentirsi nel suo posto nell’universo. Qualcuno può chiamarlo destino, altri missione esistenziale, altri senso del viaggio personale. é un concetto tanto ricco quanto semplice perché tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo chiesti: ma qual è il senso della mia vita?

Cos’é il Progetto del Sole

Dal punto di vista astrologico, il Progetto del Sole è legato al significato che la stella Sole ha nel nostro cielo personale. Il Sole siamo noi, nella nostra completezza e nella nostra essenza, siamo ciò che siamo e ciò che dobbiamo diventare, il nostro Io che preme per manifestarsi e per realizzarsi.

Ogni Sole ha impressa in sé la missione del segno zodiacale a cui appartiene e che accomuna a un primo livello tutte le persone del segno. Per la Vergine sarà fondamentale costruire un ordine esistenziale, per tutte le persone del Cancro raggiungere la pienezza emotiva, per tutti i nati sotto il segno del Capricorno raggiungere un obiettivo di indipendenza.

A un secondo livello, il Progetto del Sole si arricchisce del contributo fondamentale dell’Ascendente, che è il segno che sorge all’orizzonte alla nascita e che ci offre le energie immediatamente disponibili per essere noi stessi e diventare ciò che dobbiamo diventare (di più sull’Ascendente in questo video).

Ma poi c’è l’indicazione pratica più importante: la Casa astrologica in cui splende il Sole nel nostro tema natale.

La Casa del Sole

Se guardiamo il cerchio del tema natale, vedremo 12 spicchi numerati: sono le Case astrologiche.
12 spicchi che fanno 12 Case che corrispondono a 12 ambiti dell’esistenza. Ogni Casa è un argomento della vita, un settore esperienziale della nostra vita.

Nei loro significati, le Case seguono l’ordine dei segni zodiacali, in un gioco di rispecchiamenti che vede la Casa raccogliere i tratti più significativi del segno corrispondente. La prima Casa raccoglie in sé i valori del primo segno zodiacale, l’Ariete e sarà dunque la Casa che rappresenta il nostro protagonismo e la nostra capacità affermazione. La seconda Casa raccoglie i valori del secondo segno zodiacale, il Toro, e ci parlerà di patrimonio e sicurezza. La terza Casa è quella dei Gemelli e sarà associata all’ambiente sociale vicino, agli studi e al rapporto con i coetanei. E così fino alla Dodicesima, casa dei Pesci.

La Casa in cui troviamo il Sole è per la persona la Casa più importante perché rappresenta l’ambito della vita che il Sole ha scelto come sede del suo Progetto, come ambito esistenziale privilegiato in cui manifestare la sua missione zodiacale, in una parole il dove della sua realizzazione.

La Casa in cui troviamo il Sole rende il Progetto del Sole più concreto, calandolo nella realtà quotidiana delle nostre piccole grandi esistenze, indicandoci un argomento della vita sul quale concentrare i nostri sforzi, certi che dalle azioni e dall’attenzione a quel settore giungeranno le esperienze più significative e più evolutive della nostra esistenza (qui trovi i significati delle Case)

Il Progetto del Sole è uno dei messaggi più importanti racchiusi nell’interpretazione del tema natale. Se non lo conosci ancora, meriti di farlo.

Richiedi un consulto per conoscere il Progetto del tuo Sole.

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articoli di astrologia

grano e zodiaco

Forse perché sono della Vergine, la cui raffigurazione è una fanciulla china su una spiga, uno dei temi che più mi appassiona dell’astrologia è la parabola del grano e come questa riverberi le caratteristiche dei segni dello zodiaco, seguendo fedelmente l’arco delle stagioni.

E quindi ecco con il solstizio di primavera avviarsi la bella stagione e insieme il cerchio zodiacale. Ecco la forza esplosiva dell’Ariete che buca la zolla per cercare la luce. Come l’Ariete, il grano è imprudente ma deve agire. Non sa cosa troverà al di fuori della terra eppure lui caccia fuori la sua gemma, pervaso da un’irreprimibile spinta vitale.

Spuntato fuori, il seme cresce. Si nutre, si gode il sole, si prende la pioggia e il vento, i sali minerali e la terra. Tutto quello che c’è a disposizione, lo fa suo. La zolla diventa la sua casa. Si consolida e cresce, lento e naturale. Proprio come il Toro, secondo passo del grano e dello zodiaco.

La primavera vira verso l’estate e il grano è ormai una giovane spiga. Flirta con il sole, amoreggia col vento, fiorisce, si lascia portare di qua e di là. È Gemelli, è ragazzo, è vitale e fresco. Ancora un poco fragile ma così vivo, così ricettivo verso ciò che gli giunge dal mondo esterno.

Con il passo successivo, il grano si lascia fecondare, i fiori si fanno chicchi e la spiga matura il suo prezioso frutto, il figlio grano. Siamo nella costellazione del Cancro, segno in completa affinità con la fecondazione e la riproduzione. È tempo di calore e riposo, sta per arrivare il momento di maggiore luce dell’anno.

Ed eccolo il grano al culmine della sua bellezza. Ecco il grano-Leone gonfio di sole e di potenza all’acme della sua vita naturale. Non ci sarà mai punto della parabola del grano in cui il grano sarà più ricco e più maturo. Mai punto nel cerchio zodiacale in cui la forza dell’Io sarà più luminosa.

Ma di nuovo la stagione sta per cambiare, l’estate vira verso la sua fine, le brezze dell’autunno sono all’orizzonte ed è già tempo di pensare al domani. Arriva il lavoro della Vergine, a sgranare le pannocchie. Il grano deve essere raccolto, custodito per l’inverno. Si chiude il primo emiciclo, in cui il grano cresceva e si evolveva soltanto grazie alla natura e alla sua forza interiore, e arriva l’uomo a dare il suo contributo decisivo alla vita del grano. Con la Vergine, arrivano il lavoro, la fatica e la responsabilità.

Al passo successivo del destino del grano ci pensa la Bilancia, che si incarica della selezione e dell’organizzazione dei semi, della loro classificazione e conservazione. Con il suo occhio attento la Bilancia giudica e decide, sceglie cosa merita o cosa no, salva i più forti, i più gonfi, i più bei semi del raccolto, attingendo alla grande capacità critica e alla vocazione estetica del segno.

Ora è il momento di seminare per l’anno nuovo, è il momento di seppellire il seme. È il momento dello Scorpione, che deve sopportare la dura prova di essere sepolto nel terreno freddo, senza luce e senza certezze, con la sola promessa di una rinascita futura. Fuori, l’equinozio d’autunno e il buio che sfida il Sole. Il seme è solo ma ha un mondo intero dentro di sé. Sopravvivere e cambiare. Resistere e rinascere.

Quando troverà la fiducia di tirare fuori le sue radici, sarà già il tempo del Sagittario, tempo di esplorare lo spazio intorno a sé, espandendosi nel terreno a caccia di nutrienti. Ora il grano è ottimista, si avventura, sicuro di incontrare nella sua diramazione ciò che serve al suo sviluppo.

Ma l’inverno è lungo, la terra fredda, il sole lontano. Il grano aspetta, sopporta, prepara la prossima mossa. Occorre la straordinaria tenacia del Capricorno, che resiste al gelo e custodisce la vita dentro per crescere anche senza luce, sotto la neve, imparando dal buio tutto ciò che serve per andare avanti.

Con l’Acquario il grano riprende l’esplorazione dello spazio intorno a sè, espande ancora oltre le sue radici, traendo dalle diverse sostanze del terreno i nutrimenti per cambiare ed evolvere verso il nuovo passo, in linea con l’eclettismo del segno e la sua tendenza a cogliere e fare suoi gli stimoli più eterogenei.

La stagione sta per cambiare di nuovo. Con l’avvicinarsi della primavera, il grano è di nuovo sul limitare di una trasformazione. Sulla soglia di questo nuovo passaggio, troviamo i Pesci, che raccolgono tutto quello che il grano ha imparato dal buio per passare a un nuovo livello evolutivo. Segno empatico per eccellenza, i Pesci intuiscono la primavera, immaginano un’altra realtà, sentono che un altro mondo è possibile per il seme, sentono che si può ricominciare.

Dall’Ariete, ancora, che buca la zolla con tutta la sua forza…


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